Germania: un’autorità federale per il contrasto al riciclaggio

di Mario Iannuzziello,  Dottore di Ricerca  in  Diritto penale

 

 

Il rapporto del FATF (Financial Action Task Force) dell’OSCE sulle Misure contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento al terrorismo in Germania, pubblicato ad agosto 2022, ha messo in evidenza come nella prima economia europea – a fronte dei diversi interventi già posti in essere contro la criminalità economica, come la modifica del 2017 della Selbstständige Einziehung di cui all’art. 76a del Codice penale tedesco – vi è ancora la necessità di implementare il sistema dei controlli a marca statualistica per scoprire i flussi illeciti di capitali e prevenire il delitto di riciclaggio e quelli connessi. Necessità che emerge anche dalla scarsa effettività delle sanzioni: sebbene dal 2017 al 2020 gli assets confiscati siano quasi triplicati per numero e all’incirca decuplicati per valore, il rapporto stima che i beni virtualmente sanzionabili ammontino a circa 100 mld di euro, mentre quelli effettivamente sanzionati sono meno dell’1%.

 

Questo stato di cose deriva anche dalla suddivisione delle competenze tra Stato federale e Stati federati. Infatti, per i mercati non finanziari, come quello immobiliare, la vigilanza sul riciclaggio di denaro è una materia concorrente tra Länder e Bundesstaat e ci sono circa 320 autorità statali dotate di poteri ispettivi e sanzionatori, che al momento sono prive di una unità federale di coordinamento.

 

Al fine di razionalizzare il sistema dei controlli e di implementare le indagini patrimoniali secondo lo schema Follow the money, il Ministro federale delle finanze, Christian Lindner, a fine agosto ha annunciato l’istituzione di una agenzia federale volta al contrasto del riciclaggio di denaro: la Bundesoberbehörde zur Bekämpfung der Finanzkriminalität (BBF) ossia l’Autorità federale superiore per la lotta alla criminalità finanziaria.

 

Il nuovo Ente svolgerà, per mezzo dei suoi uffici, le indagini sulla criminalità finanziaria, curerà la fase esecutiva delle sanzioni patrimoniali, analizzerà le segnalazioni sulle transazioni sospette e coordinerà le attività di vigilanza nel settore non finanziario, che rimarranno di competenza dei Länder.

 

Il BBF, pertanto, sarà articolato in tre Uffici indipendenti.

 

L’Ufficio federale di polizia per la criminalità finanziaria (Bundesfinanzkriminalamt) – di nuova istituzione – si occuperà dell’esecuzione delle sanzioni e delle indagini in questo particolare tipo di criminalità su impulso dell’Ufficio centrale di informazione finanziaria (Zentralstelle für Finanztransaktionesuntersuchungen). Quest’ultimo, infatti, raccoglierà le segnalazioni di operazioni sospette delle diverse autorità statali e – dopo una prima analisi – le trasmetterà al primo per verificarne la fondatezza. L’attività di analisi seguirà l’approccio risk based secondo gli standard europei e internazionali. Infine, l’Ufficio centrale di vigilanza sull’antiriciclaggio (Zentralstelle für Geldwäscheaufsicht) coordinerà le attività di sorveglianza sui settori non finanziari svolte dai diversi uffici statali, più prossime ai soggetti sottoposti a tale normativa, e, nel lungo periodo, razionalizzerà anche il sistema dei controlli, assorbendo in parte le competenze di alcuni enti periferici. Inoltre, tale Ufficio dovrà sia elaborare linee guida sia convogliare nell’ordinamento tedesco gli standard di fonte sovranazionale per la stima del rischio così da rivelarsi funzionale all’attività dell’Ufficio centrale di informazione finanziaria. In prospettiva, poi, tale Ufficio sarà il referente federale per il settore non finanziario nella cooperazione internazionale con altri Paesi e con gli Organismi internazionali sul reimpiego illecito di capitali, ma anche il partner istituzionale della istituenda Autorità europea antiriciclaggio.

 

La BBF, in realtà, è solo un aspetto di una più ampia strategia volta alla prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento al terrorismo: a questa, infatti, seguono la formazione di un nucleo di investigatori specializzati in questo tipo di criminalità da incorporare nel nuovo Ufficio di polizia finanziaria e la digitalizzazione (e il collegamento telematico) dei registri immobiliari e mobiliari dei diversi Länder. Questo appare come un tassello decisivo per la strategia messa in campo dal Governo centrale per la lotta al riciclaggio: ad oggi, infatti, manca un’anagrafe federale interconnessa che possa dare informazioni circa gli assets proprietari e i relativi titolari nella fase delle indagini e manca anche un database federale sull’applicazione delle sanzioni.

 

Pertanto, la strategia di contrasto al riciclaggio che si sta mettendo in campo in Germania tende per un verso ad allineare la prima economia europea agli standard internazionali in materia di prevenzione della criminalità finanziaria tramite la razionalizzazione del sistema dei controlli pubblici e lo scambio di informazioni tra autorità statali e federali, ma anche – per altro verso – a concentrare l’esecuzione delle sanzioni in capo a un’agenzia federale così da implementarne l’effettività.

 

 

 

Clicca qui per consultare il progetto di riforma pubblicato sul sito del Ministero federale delle finanze.