CCC Hub: un luogo di incontro per la teoria e la prassi della compliance

di  Francesco  Centonze  e  Stefano  Manacorda

 

 

 

 

La corporate compliance – l’insieme degli strumenti e delle procedure che le organizzazioni aziendali, attraverso un processo di autodisciplina, adottano per assicurare che l’attività avvenga nel rispetto delle norme dell’ordinamento – ha assunto, su scala pressoché globale, una centralità nel funzionamento dell’impresa e nei modi di produzione e applicazione del diritto.

 

Funzionale non solo alla prevenzione di rischi legali e reputazionali, ma anche alla razionale gestione del business, al processo di legittimazione dell’impresa nel più ampio contesto istituzionale, al controllo dell’operato dei manager in presenza di assetti proprietari frammentati, all’accesso a benefici di legge o opportunità economiche, la prassi della compliance si è via via trasformata in uno standard condiviso per le grandi realtà aziendali.

 

D’altronde, il ruolo sempre più pervasivo degli strumenti di compliance, con i correlati costi economici e oneri burocratici, impone di continuare a interrogarsi su una serie di questioni centrali.

 

Innanzitutto, pare indispensabile approfondire, in una prospettiva empirica, i limiti strutturali di ogni sistema di autodisciplina e l’effettiva capacità degli strumenti di compliance a raggiungere gli scopi cui questi sono preordinati.

 

In tal senso, la portata tendenzialmente planetaria del fenomeno di cui parliamo non può far dimenticare che l’ambito ordinamentale e lo specifico tessuto economico possono essere determinanti nella valutazione delle potenzialità e dei limiti di una autoregolazione. Così, l’origine marcatamente statunitense della corporate compliance richiede una riflessione sulle modalità di trasposizione e disseminazione di esperienze e approcci normativi sviluppatisi in contesti ordinamentali disomogenei.

 

Tale questione è ancora più evidente quando si tratta, dalla prospettiva del legislatore, di “regolamentare l’autoregolamentazione”, di disciplinare e valorizzare, attraverso un sistema normativo di incentivi e sanzioni, l’impegno dell’organizzazione: in questo frangente emerge prepotentemente la diversità di approcci nei diversi ordinamenti quanto alla regolazione del rapporto tra sfera pubblica e sfera privata, tra autorità e impresa.

 

Ancora, è la “giurisdizionalizzazione della compliance – il sindacato giudiziario sull’impegno di autodisciplina dell’ente – a evidenziare dimensioni normative e applicative divergenti da ordinamento ad ordinamento, oltre a porre complessi temi di accertamento.

 

In questo contesto, CCC Hub si pone come una piattaforma aperta di confronto, riflessione e approfondimento di un tema di dimensioni globali, ma con decise specificazioni territoriali e, al contempo, caratterizzato da una indispensabile riflessione multidisciplinare.

 

Lo spunto, che ha suggerito di dar vita a CCC Hub, è stato l’avvio di due importanti ricerche promosse dal Centro Nazionale di Prevenzione e Difesa Sociale. La prima, realizzata con la partecipazione di eminenti studiosi provenienti dagli Stati Uniti dall’Europa e dell’America Latina tra il 2020 e il 2021, si è interrogata sul senso assunto dalla compliance e ne ha esplorato le dimensioni più recenti (per le multinazionali, nei rapporti con la CSR, nelle prospettive di AI, ecc.) ed è sfociata nella pubblicazione di un volume collettaneo dal titolo “Corporate Compliance on a Global Scale. Legitimacy and Effectiveness” (S. Manacorda / F. Centonze eds., Springer 2022).

 

La seconda ricerca, avviata nel 2021 – sotto il titolo “I vent’anni del d.lgs. 231/2001: dati empirici e prospettive di riforma” – preceduta da un accordo scientifico tra il CNPDS, il Ministero della Giustizia, Confindustria e Assonime per la raccolta di dati statistici e più ampiamente applicativi del decreto legislativo n. 231 del 2001, si è ampliata con la partecipazione di magistrati e studiosi di diversa estrazione disciplinare. Nel corso del 2022 si prevede possano concludersi i lavori di ricerca, articolati intorno ai due assi dell’analisi giuridico-penale e di quella extragiuridica (economica, sociologica, statistica).

 

La piattaforma di CCC Hub si apre dunque alla vasta comunità degli studiosi e degli operatori della compliance, nel mondo aziendale, forense, giudiziario e istituzionale, proponendosi:

  • di essere un contenitore capace di accogliere il dibattito sulle multiformi problematiche della corporate compliance
  • di costituire uno strumento per veicolare ricerche, riflessioni e iniziative in corso sui temi fin qui illustrati
  • di fungere da contenitore per test di controllo della normativa sulla corporate compliance attraverso la diffusione di ricerche empiriche e dati statistici, con l’obiettivo di misurare e migliorare l’effettività della disciplina
  • di acquisire il ruolo di laboratorio per l’elaborazione di riforme del diritto della compliance, promuovendo quello che potremmo definire il “circolo virtuoso” della regolazione.