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CCC Hub: un luogo di incontro per la teoria e la prassi della compliance

La corporate compliance – l’insieme degli strumenti e delle procedure che le organizzazioni aziendali, attraverso un processo di autodisciplina, adottano per assicurare che l’attività avvenga nel rispetto delle norme dell’ordinamento – ha assunto, su scala pressoché globale, una centralità nel funzionamento dell’impresa e nei modi di produzione e applicazione del diritto.

Funzionale non solo alla prevenzione di rischi legali e reputazionali, ma anche alla razionale gestione del business, al processo di legittimazione dell’impresa nel più ampio contesto istituzionale, al controllo dell’operato dei manager in presenza di assetti proprietari frammentati, all’accesso a benefici di legge o opportunità economiche, la prassi della compliance si è via via trasformata in uno standard condiviso per le grandi realtà aziendali.

D’altronde, il ruolo sempre più pervasivo degli strumenti di compliance, con i correlati costi economici e oneri burocratici, impone di continuare a interrogarsi su una serie di questioni centrali.

Innanzitutto, pare indispensabile approfondire, in una prospettiva empirica, i limiti strutturali di ogni sistema di autodisciplina e l’effettiva capacità degli strumenti di compliance a raggiungere gli scopi cui questi sono preordinati.

In tal senso, la portata tendenzialmente planetaria del fenomeno di cui parliamo non può far dimenticare che l’ambito ordinamentale e lo specifico tessuto economico possono essere determinanti nella valutazione delle potenzialità e dei limiti di una autoregolazione. Così, l’origine marcatamente statunitense della corporate compliance richiede una riflessione sulle modalità di trasposizione e disseminazione di esperienze e approcci normativi sviluppatisi in contesti ordinamentali disomogenei.

Tale questione è ancora più evidente quando si tratta, dalla prospettiva del legislatore, di “regolamentare l’autoregolamentazione”, di disciplinare e valorizzare, attraverso un sistema normativo di incentivi e sanzioni, l’impegno dell’organizzazione: in questo frangente emerge prepotentemente la diversità di approcci nei diversi ordinamenti quanto alla regolazione del rapporto tra sfera pubblica e sfera privata, tra autorità e impresa.

Ancora, è la “giurisdizionalizzazione della compliance – il sindacato giudiziario sull’impegno di autodisciplina dell’ente – a evidenziare dimensioni normative e applicative divergenti da ordinamento ad ordinamento, oltre a porre complessi temi di accertamento.

In questo contesto, CCC Hub si pone come una piattaforma aperta di confronto, riflessione e approfondimento di un tema di dimensioni globali, ma con decise specificazioni territoriali e, al contempo, caratterizzato da una indispensabile riflessione multidisciplinare.

Lo spunto, che ha suggerito di dar vita a CCC Hub, è stato l’avvio di due importanti ricerche promosse dal Centro Nazionale di Prevenzione e Difesa Sociale. La prima, realizzata con la partecipazione di eminenti studiosi provenienti dagli Stati Uniti dall’Europa e dell’America Latina tra il 2020 e il 2021, si è interrogata sul senso assunto dalla compliance e ne ha esplorato le dimensioni più recenti (per le multinazionali, nei rapporti con la CSR, nelle prospettive di AI, ecc.) ed è sfociata nella pubblicazione di un volume collettaneo dal titolo “Corporate Compliance on a Global Scale. Legitimacy and Effectiveness” (S. Manacorda / F. Centonze eds., Springer 2022).

La seconda ricerca, avviata nel 2021 – sotto il titolo “I vent’anni del d.lgs. 231/2001: dati empirici e prospettive di riforma” – preceduta da un accordo scientifico tra il CNPDS, il Ministero della Giustizia, Confindustria e Assonime per la raccolta di dati statistici e più ampiamente applicativi del decreto legislativo n. 231 del 2001, si è ampliata con la partecipazione di magistrati e studiosi di diversa estrazione disciplinare. Nel corso del 2022 si prevede possano concludersi i lavori di ricerca, articolati intorno ai due assi dell’analisi giuridico-penale e di quella extragiuridica (economica, sociologica, statistica).

La piattaforma di CCC Hub si apre dunque alla vasta comunità degli studiosi e degli operatori della compliance, nel mondo aziendale, forense, giudiziario e istituzionale, proponendosi:

  • di essere un contenitore capace di accogliere il dibattito sulle multiformi problematiche della corporate compliance
  • di costituire uno strumento per veicolare ricerche, riflessioni e iniziative in corso sui temi fin qui illustrati
  • di fungere da contenitore per test di controllo della normativa sulla corporate compliance attraverso la diffusione di ricerche empiriche e dati statistici, con l’obiettivo di misurare e migliorare l’effettività della disciplina
  • di acquisire il ruolo di laboratorio per l’elaborazione di riforme del diritto della compliance, promuovendo quello che potremmo definire il “circolo virtuoso” della regolazione.
Francesco Centonze, Professore ordinario di Diritto penale presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore. Avvocato
Stefano Manacorda, Professore ordinario di Diritto penale presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Avvocato