Aggiornamenti

Consiglio di lettura: La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla protezione dell’ambiente attraverso il diritto penale

20 Maggio 2025

Il 14 maggio 2025, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha adottato una nuova Convenzione sulla protezione dell’ambiente attraverso il diritto penale, che rappresenta il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante e interamente dedicato alla lotta contro i crimini ambientali.

Elaborata nell’arco di due anni da un gruppo di esperti dei 46 Stati membri, con il contributo dell’Unione europea, delle Nazioni Unite, di INTERPOL e della società civile, la Convenzione si inserisce nel quadro della nuova Strategia ambientale del Consiglio d’Europa e fornisce agli Stati un quadro coerente per affrontare in modo più efficace la crescente complessità e transnazionalità della criminalità ambientale. Il documento rappresenta una tappa fondamentale per il rafforzamento della giustizia penale ambientale e risponde in modo diretto alla cosiddetta ‘triplice crisi planetaria’ costituita da cambiamento climatico, inquinamento e perdita di biodiversità.

La struttura della Convenzione si articola nei seguenti elementi chiave:

  • Reati ambientali (Offences): la Convenzione identifica e definisce un elenco dettagliato di reati ambientali, tra cui l’inquinamento del suolo, dell’aria e delle acque, lo scarico illecito di sostanze pericolose, il commercio illegale di specie protette e la gestione illecita di rifiuti. In linea con i più recenti sviluppi internazionali, è prevista la possibilità per gli Stati di qualificare le condotte più gravi come reati assimilabili all’ecocidio.
  • Sanzioni (Sanctions): gli Stati parte sono tenuti a prevedere sanzioni penali effettive, proporzionate e dissuasive, incluse – nei casi più gravi – pene detentive. La Convenzione invita a considerare anche misure riparatorie e risarcitorie, rafforzando l’approccio repressivo e preventivo.
  • Responsabilità delle persone giuridiche (Corporate responsibility): la Convenzione impone agli Stati l’obbligo di introdurre la responsabilità delle persone giuridiche per reati ambientali commessi a loro vantaggio o nel loro interesse. Si prevede inoltre che l’affermazione di tale responsabilità sia accompagnata da sanzioni adeguate, comprese le misure interdittive. Viene inoltre valorizzato il ruolo dei modelli organizzativi e di gestione come strumenti di prevenzione.
  • Indagini e procedimenti (Investigation and criminal proceedings): la Convenzione contiene disposizioni finalizzate a garantire l’efficacia delle indagini e dei procedimenti penali, anche attraverso l’adozione di strumenti adeguati quali il sequestro, la confisca e la protezione dei testimoni e dei whistleblower.
  • Cooperazione internazionale (International cooperation): consapevole della dimensione transnazionale dei crimini ambientali, la Convenzione promuove la cooperazione giudiziaria e investigativa tra Stati, facilitando l’assistenza reciproca, l’estradizione e lo scambio di informazioni.
  • Meccanismo di monitoraggio (Monitoring mechanism): per garantire l’effettività dell’attuazione, è previsto un meccanismo di monitoraggio multilivello, con il compito di valutare periodicamente l’adempimento degli obblighi convenzionali da parte degli Stati firmatari.

Questa Convenzione rappresenta uno strumento fondamentale per studiosi, operatori del diritto, imprese e consulenti in ambito ESG, fornendo parametri avanzati per la compliance ambientale e rafforzando il ruolo del diritto penale come strumento di tutela del patrimonio ecologico comune.

 

Il testo ufficiale della Convenzione è consultabile al seguente link:

Council of Europe – Convention on the Protection of the Environment through Criminal Law

Contenuti Correlati